Musica come cura
Basta ascoltare 78 minuti di musica nell’arco della giornata per recuperare lo stress e migliorare il nostro stato di salute. I benefici li riassumono i medici della British Academy of Sound Therapy, che hanno individuato la dose «curativa» di musica da ascoltare quotidianamente. La musicoterapia, “trattamento non farmacologico privo di danni collaterali”, sta conquistando sempre più riconoscimenti dalla scienza che indaga gli effetti di suoni, decibel, toni e ritmi su diverse malattie.
La scorsa estate è stata avviata la sperimentazione di una App con playlist e ritmi musicali da creare dedicata ai malati di tumore. Messa a punto dai neurologi e dagli architetti della University of Cincinnati, mira ad attenuare il disagio legato alle terapie chemioterapiche, la cosiddetta «nebbia» che rende faticoso comprendere e parlare durante i cicli di cure. In corso il primo studio pilota su un campione di donne con tumore al seno.
Un pianoforte in sala operatoria
Emiliano Toso e gli effetti della musica a 432 Hz
Il 16 novembre 2020, all’ospedale Salesi di Ancona, è stato condotto un’ importante operazione, durata 4 ore, per asportare un duplice tumore midollare ad un bambino di 10 anni. Per la prima volta, in sala operatoria, era presente un pianoforte a coda, suonato per l’intera durata dell’intervento dal biologo molecolare, musicista e compositore a 432Hz Emilano Toso, che ha anche un dottorato in biologia umana. Nel 2013 ha inciso il suo primo album di musica a 432 Hz “Translational Music”. La performance musicale, tenuta in sala operatoria, rientra in un progetto sperimentale portato avanti dagli ospedali Riuniti di Ancona, che mira a misurare quantitativamente gli effetti terapeutici della musica. La tesi alla base del progetto è che la musica migliori non solo le emozioni, ma veicoli informazioni su più livelli, da quello fisico a quello affettivo, da quello cognitivo a quello spirituale, ma anche a livello cellulare.