«Dopo due tumori e un aneurisma dono la bellezza alle donne in cura»
Corriere del Veneto
25 febbraio 2023
Verona, Maria Teresa Ferrari è la presidente di una onlus che ha lanciato il progetto «Taglia e dona» grazie al quale si possono regalare i propri capelli a donne che combattono il cancro. Una veneziana di 15 anni ha tagliato la sua treccia di 96 centimetri.
Regalare capelli per donare vita, bellezza, voglia di combattere alle donne malate, per infondere speranza e coraggio alle pazienti in cura contro il cancro. Si chiama «Taglia e dona», è la generosità di farsi tagliare la folta chioma per trasformarla in parrucche da destinare alle pazienti oncologiche.
La treccia di 96 centimetri
È il gesto appena messo in pratica da Denise Schiavolin, 15enne veneziana che ha commosso tutti dando un «taglio» alla sua amatissima treccia di 96 centimetri: «Finora non avevo mai tagliato i capelli, soltanto alleggerito le punte – ha spiegato la studentessa di Vigonovo -. Mi ha colpito il progetto della onlus “La cura sono io” e ho deciso di aderire al loro progetto». Il dono di Denise ha ricevuto il plauso del governatore del Veneto Luca Zaia e dell’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin, facendo commuovere la presidente della onlus veronese «La cura sono io». Lei è Maria Teresa Ferrari, veronese, ed è una donna talmente forte da essere sopravvissuta a due tumori – il secondo ai reni ma soprattutto il primo, il più grave, al seno, scoperto all’età di 50 anni – e anche a un aneurisma cerebrale: «Con la treccia da quasi un metro donata da Denise renderemo più belle e più forti donne che, come la sottoscritta, si trovano a dover combattere la durissima battaglia contro il cancro. Donne che vedono nei capelli un attaccamento alla vita, un motivo in più per non abbattersi, uno stimolo a continuare le terapie spesso così debilitanti».
Le donazioni delle bambine
Pur non raggiungendo la lunghezza-record della treccia di Denise, rivela Maria Teresa, «stiamo ricevendo tantissime offerte di capelli dall’intero nord Italia, un’ondata di generosità che tocca il cuore. Tra le donatrici ci sono anche tante bambine di 5-8 anni, un’adesione incredibile». Imprenditrice, organizzatrice di eventi, giornalista, com’è venuta l’idea del «taglia e dona» alla vulcanica Ferrari? Dalla sua malattia, dalla sua lotta, dalla sua vita: «Quando ho scoperto che dopo l’intervento avrei dovuto sottopormi alle pesanti terapie oncologiche, mi sono “attrezzata” partendo dai capelli che, per noi donne, sono un argomento particolarmente sensibile. Mi sono fatta una parrucca di capelli naturali in vista della caduta, non volevo nascondermi sotto un cappello». Perché quando si ha un tumore si soffre nel fisico ma anche nel morale, nel guardarsi allo specchio.
